nu picca te farina a mienzu l'uegghiu,
ma lu Natale nu se po' sentire
se mancanu le pittule: lu megghiu!
Le pittule la sira te Natale
le frisce mama e ieu me le regettu
su belle caute e nu me fannu male,
puru se quarchetuna brucia 'mpiettu.
Le pittule a Natale su de casa
pe li signuri e pe li pezzentusi,
le idi tutte 'ntaula intra la spasa,
le mangianu li 'ecchi e li carusi.
La uei na pittulicchia Mamminieddrhu?
Auru nu tegnu, suntu frusculieddrhu!
250 gr di farina
13 gr lievito (considerando che 1 panetto da 25 gr si usa per mezzo chilo di farina)
200-220 gr acqua tiepida (o qb)
patata piccola bollita e schiacciata
sale qb
Sciogliere il lievito in un po' di acqua tiepida, aggiungerlo alla farina in coppa. Aggiungere la patata schiacciata e l'acqua fino a che l'impasto fa pla-pla-pla (più chiaro di così...), si attacca alla mano come una pastella densa. Aggiungere il sale.
Lavorare l'impasto prendendolo con la mano a coppa, sollevandolo dalla coppa e risbattendocelo dentro. Il tutto per una decina di minuti: se lo si fa in un periodo di stress, apporta grandi benefici.
Lasciare a lievitare dalle 3 alle 5 ore, in coppa chiusa con pellicola bucherellata, coperta e forno con luce accesa.
Io l'ho preparato alle 14.30 e l'ho ripreso alle 19.30 quando stava già iniziando a sgonfiarsi. Il livello di lievitazione ideale mi è sembrato raggiunto intorno alle 17, forse non avrei dovuto aiutare la lievitazione con coperta e lucetta accesa.
Frittura in olio di arachidi ben caldo (prova stuzzicadenti): resiste alle alte temperature e non lascia sapori né odori.
Chissà, magari le rifarò anche per l'8 dicembre, con la sperimentazione del lievito madre al posto del lievito di birra. ;)