sfondo-blog

sfondo-blog

venerdì 14 dicembre 2012

Cartocciate catanesi

Ecco cosa succede quando sei a casa a lavorare e alle 18.45 ti accorgi di aver finito i lavori in sospeso e sai che prima delle 21.30 non si cena.
Le mani prudono.
E allora, è tempo di sperimentare.
Dal nulla viene fuori la voglia di mettersi alla prova con un caposaldo della cucina siciliana, o meglio del bar Mizzica sotto casa: le cartocciate.
Cerco qualche ricetta, sono tutte molto simili, calcolo che mi occorreranno 2-3 orette, quindi decido che posso farle, se non per cena sicuramente per il pranzo del giorno dopo, al lavoro.
Quindi all'opera.



Risultato?
Tentativo n.1 appena mangiabile (la foto è paracula).

Ricetta presa da qui, ecco la mia:
300 gr farina (170 farina 0 + 130 manitoba)
25 gr zucchero
30 gr strutto
8 gr sale
8 gr lievito di birra
140 gr acqua circa (dipende dall'umidità della farina, io li ho usati tutti)

Per la spennellatura esterna: tuorlo d'uovo e latte (io non lo avevo e ho messo yogurt e acqua. no comment, un po' me ne vergogno).

In una coppa ho messo la farina, lo zucchero, il sale (sbagliando, non farlo!!!), ho aggiunto lo strutto e ho iniziato a impastare. Piano piano ho aggiunto l'acqua: prima un bicchiere di acqua tiepida in cui avevo sciolto il lievito e poi il resto. Ho impastato prima in coppa, poi ho lavorato a mano per una ventina di minuti, fino a impasto morbido e liscio che ho lasciato lievitare in coppa chiusa con pellicola, in forno con lucetta accesa. Per due ore, come da ricetta. Poi un'altra ora. E un altro po'. Ecco il prima-e-dopo:


Praticamente nessuna differenza :(
Ma visto che non volevo fare notte, sono andata avanti lo stesso, facendo finta di nulla.
Ho quindi preparato le cartocciate: ho diviso l'impasto in 4 parti e steso ogni sfoglia in forma ovale, spessore di 4-5 mm. 
Le ho farcite diversamente: una con tonno (un po' di passata di pomodoro su tutta la sfoglia, 1 scatoletta di tonno al centro dell'ovale, 1 filo d'olio), due con rape (passata di pomodoro, rape 'nfucate spezzettate, 1 cucchiaino di paté di olive taggiasche), e un calzoncino classico (passata di pomodoro più abbondante, casolino, origano, patè di olive taggiasche e filo d'olio).

La chiusura delle cartocciate è a portafoglio, per sigillare le due parti ho spennellato anche in mezzo con il tuorlo d'uovo.


Fatto questo, ho rimesso a lievitare altri 45 minuti. Anche questi chiaramente inutili.
Ecco il prima-e-dopo:


Non so neanche se sono nell'ordine giusto, ma tanto si potrebbe giocare un'ora a "trova le differenze"...

Nel frattempo ho fatto scaldare il forno a 220° e le ho cotte per 25 minuti: il fondo si è colorato un po' troppo, quindi meglio metterle sul ripiano alto.

Errori:
- lievitazione non sufficiente:
insomma, il lievito che ho usato non era quello di birra tradizionale, ma un lievito fresco biologico, poi surgelato. Forse ha bisogno anche quello di più tempo rispetto al lievito di birra normale... perché in effetti anche quello bio disidratato è più lento rispetto a quelli che si trovano al supermercato. Vabbè, allora tanto vale usare il mio lievito madre. Sicuramente la prossima volta lo farò, qualcuno l'ha già sperimentato con successo (150 gr di pasta madre rinfrescata la sera prima su 500 gr di farina, con lievitazione di 5 ore).
- sale messo all'inizio dell'impasto:
erroraccio da principiante, andava sciolto in un poco dell'acqua da usare per l'impasto e aggiunto solo alla fine.
- sapore di strutto forse troppo presente:
ma forse anche no. magari con qualche diverso aroma il sapore è ok: tipo una puntina di zafferano, che si usa nelle brioche dolci.
- zucchero forse da aumentare:
ma forse anche no, magari sostituire acqua con latte per dargli quella nota simile alla versione dolce.